giovedì 9 aprile 2015

La salvia



Il 3 aprile 2015 ho messo in piena terra tre talee di salvia prelevate dalla pianta di salvia della campagna.
Poi ho saputo che le talee di salvia si piantano in estate. Vedremo che fine fanno le mie tre piantine. Andranno avanti lo stesso?
Da notare che in questo inizio aprile il tempo è particolarmente freddo, e le minime sono veramente basse. Vedremo come andrà a finire.

24 luglio 2015
La salvia messa a terra in aprile non è andata avanti. Allora ci ho riprovato nei primi giorni di luglio e ho visto che sono spuntate delle foglioline nuove. Avevo messo due talee in un vaso. Quando vedrò che le piante si sono irrobustite le metterò in piena terra.

Il 2 settembre 2015 ho messo in piena terra due talee di salvia. Delle due talee nel vaso una è andata avanti ma una si è seccata.
Oggi 4 settembre sta piovendo abbastanza e spero che l'acqua serva per dare un po' di vita alle piante che hanno sofferto per un'estate troppo calda.

17 settembre 2015
Anche l'altra talea del vaso si è seccata.

19 ottobre 2015
Sembra che le ultime talee di salvia in piena terra stiano andando avanti. Speriamo bene.

14 novembre 2015
La salvia ha germogliato e si sta allungando un rametto.

Mercoledì 19 luglio 2017
La salvia piantata in giardino è andata avanti ma noto che ha un andamento strisciante anziché eretto e ha un aspetto piuttosto meschino. Le foglie sono mollicce e non hanno l'aroma potente che dovrebbero avere. Le piante hanno anche sofferto molto per la siccità e per le temperature torride di questa estate. Allora oggi ho piantato in un vaso con terriccio tre talee prelevate dalla salvia che si trova in campagna. Se attecchiranno le terrò nel vaso e le metterò in terrazza, almeno nella buona stagione. Probabilmente la salvia ha bisogno di molto sole e purtroppo in giardino invece c'è tanta ombra.



sabato 27 dicembre 2014

Funghi

Sabato 27 dicembre 2014

FUNGHI IN GIARDINO

amanita

Questo è il fungo ancora non sviluppato. Ha la forma rotondeggiante e come si vede, l'involucro si è già aperto. 


Questo è un altro fungo della stessa specie nato nei pressi del primo che è uscito dall'involucro e si è sviluppato. Anche non vedendolo si percepisce la sua presenza dall'odore piuttosto forte, acre e sgradevole. Però, a quanto pare, attira i mosconi.


Il fungo ha l'evidente forma di un membro maschile. L'ho confrontato con altre immagini di funghi di un'enciclopedia e penso che sia una specie dell'amanita falloide.




Questo è lo stesso fungo visto dall'alto. Presenta un'apertura sulla parte sommitale del cappello.


Dall'odore che emana penso proprio che si tratti di una specie molto velenosa


Domenica 28 dicembre 2014

Oggi il fungo presenta la sommità del cappello di colore  bianco in quanto ha perso in parte la sostanza che lo ricopriva.




Martedì  30 dicembre 2014



Si è aperto il fungo che sabato si presentava rotondeggiante con una spaccatura. E' cresciuto obliquo.


Il fungo visto dalla parte opposta alla precedente foto.


Qui si vede bene il foro che si trova sul cappello.

359. 28/3/2022

giovedì 14 agosto 2014

Il pesco


14 agosto 2014

Dietro il pesco si vedono le foglie secche della Washingtonia che svetta oltre il tetto della casa.

Questo è il pesco cresciuto nel giardino sette-otto anni fa. Si era ammalato, le foglie diventavano tutte appiccicose e mi sporcavano il marciapiede, i frutti cadevano giù ancora piccoli,  per cui quest'anno volevo che fosse tagliato. Ma in realtà è stata tagliata solo la parte che insisteva sul marciapiede e il resto è rimasto. Stranamente a un certo punto le foglie sono guarite e i frutti sono ingrossati. Abbiamo deciso però di raccoglierli ai primi segni di maturazione per metterli in frigo. Infatti la buccia di alcune pesche stava già per ricoprirsi di una sostanza nerastra. Conclusione: le pesche hanno continuato la maturazione nel cassetto del frigo, non si sono guastate, e sono grosse e buone. 
Stesso discorso per un pesco-noce del quale non avevamo mai assaggiato i frutti perché cadevano prima di maturare. Anche quest'albero aveva avuto una sentenza di taglio drastico, ma la condanna era stata rinviata. Quest'anno le piccole pesche sono maturate, e sono veramente buonissime. Peccato che siano poche! Il gusto è anche mangiarle con la buccia dato che non hanno conosciuto alcun prodotto medicinale. 
Mi rimane da svelare il mistero di queste guarigioni miracolose. Posso attribuirle ad un inverno particolarmente mite e ad un'estate non eccessivamente calda. Non so spiegarmela diversamente. Quest'anno il nespolo e l'albicocco hanno caricato in maniera impressionante, l'ortensia non ha perso neppure una foglia durante l'inverno e ha dato una fioritura particolarmente abbondante, e anche questo non me lo so spiegare se non con il clima.






28 marzo 2022




Due anni fa il pesco è stato eliminato tranne il ceppo che ha prontamente fatto crescere altri lunghi rami. Mi sono prodigata per eliminarli ma la natura ha vinto e due rami si sono salvati fino ad essere troppo grossi per le mie cesoie. Quest'anno ha fiorito abbondantemente e i fiori sono piuttosto grandi. Mi aspetto che i frutti non siano sani. Vedremo.





Però devo riconoscere che la natura ci fa meravigliosi regali che ci restituiscono un po' di gioia e di speranza in questa vita che la nostra bella società di antropoidi fa di tutto per rendere erta e difficile.

91. 28/3/2022





22 agosto 2022

Dai fiori sono nate le pesche, tante, tante pesche. Un ramo toccava terra e abbiamo dovuto puntellarlo. In questi giorni stiamo cogliendo i frutti che man mano maturano. Alcuni sono marciti e sono caduti con profitto delle tartarughe che si trovano nei paraggi. Occorre consumarle appena mature perché se aspettiamo marciscono e sono da buttare. Ho stimato un carico da 50 a 70 chili e forse sono anche di più. Viva la natura!





9 settembre 2022
Già da una settimana abbiamo colto tutte le pesche. Erano molto buone, dolci e saporite. Peccato che siano finite! Per una decina di giorni non ho dovuto acquistare frutta e abbiamo fatto la cura delle pesche a pranzo  e a cena. 

venerdì 25 aprile 2014

Le api

Eravamo in campagna lunedì mattina 14 aprile 2014. Siamo tornati giovedì sera 17 aprile 2014. Sono andata ad aprire il portellone e dopo i giri di chiave ho tirato l'anta destra verso di me. Mi sono vista piovere addosso dei grossi granelli scuri dall'alto e non capivo proprio che cosa fossero. Mi sono sentita pungere in testa e su una mano e ho visto tanti insetti volarmi intorno, ed entrarmi nella larga manica del golfo. A quel punto mi sono messa a gridare e sono scappata.
Ero molto spaventata e siccome mio marito aveva la pompa in mano ho pensato che, a tutto male andare, mi sarei fatta "innaffiare". Ma non c'è stato bisogno di ricorrere a un metodo così drastico.
Le  punture non erano tanto dolorose come quelle della vespa e mi sono accorta di avere i pungiglioni conficcati nella mano e sulla testa. Ho estratto quello della mano e ho capito che gli insetti erano api.
Le api mi hanno subito lasciata e, passato lo spavento, mi sono avvicinata al portellone per capire meglio che cosa stava succedendo.
Da una certa distanza ho osservato la situazione e così ho visto che lo spazio tra la vetrata e il portellone nella parte alta era occupato da un enorme accumulo di api. Impossibile avvicinarsi. Che fare?


Nella foto l'anta sinistra del portellone è ancora chiusa. Le api sono entrate quando le due ante erano completamente chiuse, sfruttando uno spazio minimo tra il portellone e il muro. La finestra è orientata a sud-est, una posizione ideale per le api.



 Prese le dovute informazioni in internet sulla prassi da seguire in simili circostanze  abbiamo telefonato ai vigili del fuoco i quali ci hanno risposto che in caso di vespe sarebbero intervenuti loro per eliminarle, ma le api sono insetti protetti e ci hanno dato i recapiti di due apicultori.
Il giorno dopo un apicultore ha provveduto a liberarci dell'inconveniente che per un allevatore di api è invece fonte di reddito.

Le api nel frattempo, da infaticabili lavoratrici, avevano già provveduto a costruire un favo e avevano già iniziato a fare i primi depositi di miele.





Ho così imparato che non è raro trovare sciami di api che si sono introdotte in luoghi impensabili, come ad esempio i cassettoni delle serrande di una casa abitata. Pare che quando in un alveare nasce una nuova regina, la vecchia regina debba andare via con il suo seguito e vada a trovarsi un altro posto adatto allo scopo.
Per mia fortuna le api pungono solo in casi di eccezionale gravità perché pungendo perdono il pungiglione e anche l'apparato digerente votandosi così alla morte.
Le vespe, di cui ho già provato più volte il pungiglione, sono molto più pericolose perché pungendo non rischiano nulla.

E mentre il dolore della puntura di vespa è molto più forte e dura alcuni minuti per poi scomparire del tutto, l'ape mi ha prodotto per un paio di giorni l'arrossamento della zona interessata e un blando fastidio. Con mia sorpresa però, l'arrossamento è ricomparso il giovedì successivo 24 aprile e dura ancora. La sera di mercoledì 23 aprile ho preso una pastiglia di antibiotico e non ho potuto fare a meno di collegare i due fatti. C'entra forse il fegato? Si è anche manifestato un insistente prurito che mi ha costretto ad usare una pomata, cosa che non avevo fatto al momento della puntura.

La disavventura ha avuto però un riscontro positivo. Infatti parlandone con amiche ho scoperto che a due passi da casa c'è un negozio dove ho trovato ottimo miele sardo a un prezzo incredibile.
Come suo dirsi, "Non tutti i mali ..."

lunedì 5 agosto 2013

I gerani


Avevo collocato quattro vasi quadrati per delimitare una terrazza. In uno avevo messo un alloro, in un altro una asparagina, nel terzo una fettuccina e nel quarto l'aspidistra. Il terzo e il quarto ad un certo punto sono stati spostati. Intanto l'alloro si era ammalato e l'asparagina era diventata enorme e sgraziata. Allora ho deciso di ripristinare i quattro vasi con delle piante di gerani. Ho comprato terriccio universale in quantità e ho collocato delle piante di gerani che avevo in altri vasi e che si allungavano senza quasi fiorire. Adesso i gerani presentano foglie robuste e spesse e hanno germogliato nella parte bassa. Aspettiamo i fiori. Arriveranno?
Piccolo particolare. E' quasi impossibile togliere l'asparagina da un vaso poiché crea dei bulbilli e delle radici così intricate che formano una massa inestricabile. In effetti a suo tempo avevo messo l'asparagina con il suo vaso dentro il vaso quadrato. Anche così non è stato facile toglierla.


mercoledì 31 luglio 2013

Angurie


Ecco le nostre angurie. Pesano meno di 4 kg, così non durano giorni e giorni e sono veramente dolci. Hanno però la buccia un po' spessa.
Per proteggerle dalle cornacchie le abbiamo coperte con una rete. 

venerdì 12 luglio 2013

Le zucche

12 Luglio 2013


Sono spuntate le zucche e abbiamo provveduto a proteggerle dalle cornacchie con una rete.


Vedremo se riusciranno a crescere e maturare.

Anche le angurie sono state protette con una rete. In caso contrario le cornacchie fanno dei buchi con i loro becchi e addio anguria!...
Quest'anno hanno preso di mira anche le fragole. Ne ho trovate alcune, in via di  maturazione, con dei segni profondi e altre staccate dalla pianta. Non posso esserne sicura, ma è probabile che sia opera proprio delle cornacchie. I pomodori, anche questi per la prima volta da quando coltiviamo, sono stati beccati molto prima della maturazione.
Di questo passo dovremo coprire tutto l'orto con le reti.

venerdì 24 maggio 2013

Margherite.


Margherite in fiore. Questo tipo di margherita è una pianta facile da coltivare, prende una bella forma arrotondata e regolare, e in primavera ha una bella fioritura. L'unica seccatura è che quando i fiori appassiscono bisogna tagliarli, e sono tanti. In primo piano i pelargoni e sullo sfondo le nespole finalmente mature. (19 maggio 2013)



In questo tratto lungo il muro a pietra e fango si vedono, partendo dal primo piano, lavanda, bignonia, iris, margherite, edera argentata, pesco. Sulla sinistra si notano la cicas e il nespolo. 
Con la pulizia sono sparite la bignonia, le margherite e il pesco che era malato, mentre l'edera è stata ridimensionata. I bulbi di iris sono stati tolti. Adesso ho intenzione di piantare nella zona, che è abbastanza soleggiata, erbe officinali: salvia, rosmarino, timo e origano. Così la vegetazione non diventerà tanto invadente. Peccato per le margherite che avevano proprio delle belle fioriture. La bignonia continuerà a germogliare e occorrerà avere le cesoie sempre pronte.

Ecco come si presenta la stessa zona dopo la "pulizia" del luglio 3013.




Lungo il muretto ho intenzione di collocare le piante officinali. Faranno dei cespugli non troppo invadenti e saranno utili per la cucina. La lavanda è andata molto bene, e ciò significa che la quantità di sole e di luce è sufficiente per quel tipo di piante. 
Sul muro rimarrà l'edera argentata e la bougannville che verranno tenute costantemente sotto controllo. La cycas tende ormai verso l'alto e non intralcia più il passaggio.

sabato 4 maggio 2013

Piante aromatiche


La salvia




Ho alzato gli occhi e ho visto la salvia fiorita. Non ha mai nessuna cura, non so neanche se d'estate le arriva acqua, ma non credo. E lei si presenta tutta in fiore, con delle splendide foglie ricche di aroma. La natura spesso ci sorprende.


Il rosmarino


Martedì 25 ottobre 2015
Ho messo il rosmarino in giardino questa primavera ma devo aver sbagliato qualcosa perché delle quattro piantine non ne è andata avanti una. Ho riprovato alla fine di settembre e per il momento le tre piantine sono ancora vive. Negli scorso giorni ha estratto dalla terra alcuni bulbi di iris ma non riuscirò mai a toglierli tutti perché ormai sono migliaia. E lavorare con la vanga, soprattutto sotto il sole (oggi ci sono 28 gradi) è impossibile.

Per la cupola di san Michele e altri modelli in 3D contatta:
www.enricoceravola.com

Agrumi


Arancio amaro (Tarongia piringioni)


Questo è un albero di tarongia piringioni, cioè è un arancio amaro. I suoi frutti non sono buoni da mangiare ma vengono utilizzati per fare un'ottima marmellata.


Fiori d'arancio. Peccato che la foto sia sfocata. Il loro profumo è molto intenso e gradevole.


Anche questa foto non è proprio nitida. Questi sono i fiori del limone.

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